Meet the Media Guru ospita Zygmunt Bauman

”Essere online o offline, connessi o disconnessi, le tecnologie rendono questo confine sempre più liquido”.

Sono le riflessioni che il sociologo Zygmunt Bauman, ha sottolineato mercoledì 9 ottobre in un incontro organizzato al Teatro Dal Verme dalla Camera di Commercio di Milano. ”Il confine è sempre più confuso e ambiguo, si va verso un’integrazione. Basti pensare che per accedere alla sfera pubblica di internet e social occorre dare informazioni private”, ha osservato l’intellettuale. Il ciclo MtMG (Meet the Media Guru) ha ospitato uno dei più noti e influenti pensatori contemporanei, ispiratore del movimenti anti-globalizzazione e autore del libro Società Liquida. Bauman si pone verso la rete in una posizione critica, concentrandosi principalmente sui social network – da lui definiti come le autostrade dell’informazione – che, pur essendo aggregatori di community, hanno in sé connaturato il rischio di indebolire i legami tra esseri umani.

“A differenza dei raggruppamenti per i quali il termine comunità fu originariamente coniato, quelle che si formano su internet non sono pensate per durare. Accedervi è facile, ma altrettanto facile è abbandonarle nell’attimo in cui l’attenzione, le simpatie o le antipatie, lo stato d’animo o le mode ci spingono altrove; o nel momento in cui si instaura la noia del sempre uguale, sempre lo stesso – come prima o poi accade in un mondo continuamente bombardato da nuove offerte. Le comunità di internet si formano e si sfaldano, si ampliano o si contraggono sulla spinta di molteplici decisioni e impulsi individuali di “collegarsi” e “scollegarsi”. Sono quindi estremamente modificabili e inguaribilmente fragili. A renderle così attraenti – in considerazione della fluidità che caratterizza l’esistenza liquido-moderna – è precisamente la loro natura temporanea perché eternamente provvisoria, il loro astenersi dall’imporre impegni a lungo termine o una lealtà assoluta e una rigorosa disciplina”.

Il termine “Liquido”, come viene definito dai vocabolari, indica ciò che «non ha forma propria, assume quella del recipiente che lo contiene». Un po’ la definizione della nostra vita virtuale.

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